quale fototrappola scegliere

Quale fototrappola scegliere

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Ben arrivato nel sito della Community italiana sul fototrappolaggio naturalistico e faunistico. Di la verità, ti sei incuriosito su questa materia e hai deciso di acquistare la tua prima fototrappola. Giusto?

E ti stai chiedendo quale fototrappola scegliere.

Iniziamo con le risposte. Sicuramente non esiste la fototrappola perfetta, ma ne esistono tante in commercio di valide e tante di meno valide.

Molto dipende dalle prestazioni e dalle caratteristiche che ciascuna di esse deve avere per svolgere al meglio gli obiettivi che ti sei prefissato.

Partiamo dal tuo target: cosa vuoi fototrappolare?

Se il tuo obiettivo sono i lupi e i gatti selvatici, animali particolarmente elusivi, dovrai acquistare una fototrappola che ha determinate caratteristiche e determinate prestazioni.

Se invece vuoi fototrappolare ungulati ti puoi accontentare di una macchina meno performante.

Quale fototrappola acquistare

Partiamo dalle caratteristiche fondamentali che devi valutare nell’acquisto:

  1. Led: quantità e tipologia,
  2. Capienza SD,
  3. Ampiezza raggio registrazione o campo visivo,
  4. Qualità del sensore infrarosso di movimento PIR,
  5. Software interno,
  6. Qualità immagine e video.

I led ad infrarosso delle fototrappole

La quantità e qualità dei led IR sono importantissime caratteristiche perché la maggior parte degli animali selvatici si muove di notte, in particolare quelli più elusivi, come lupi e gatti selvatici.

Un buon numero di led è sicuramente molto importante, a mio parere una macchina diventa interessante se ha almeno 36/40 led.

Ma è nella qualità dei led e nelle loro caratteristiche che bisogna guardare con attenzione.

Facciamo un passo indietro, in fisica la radiazione infrarossa (IR) è la radiazione elettromagnetica con banda di frequenza dello spettro elettromagnetico inferiore a quella della luce visibile, ma maggiore di quella delle onde radio, ovvero lunghezza d’onda compresa tra 700 nm e 1 mm (banda infrarossa).

La lunghezza d’onda classica per la maggior parte delle fototrappole è quella di 850 nm. La fonte di luce produce un debole bagliore rosso all’esposizione diretta, che è visibile dall’uomo e dall’animale.

La lunghezza d’onda più ricercata tra i fototrappolatori è quella di 940 nm perché è completamente invisibile. In questo caso la sorgente luminosa non emette alcun bagliore.

Questa caratteristica è indispensabile se si vogliono riprendere con foto e video animali elusivi e diffidenti come gatti selvatici, lupi, martore e puzzole.

Che capacità deve avere la fototrappola

Anche qui bisogna valutare con cura. Per prima cosa se decidiamo di lasciare la fototrappola per mesi interi nel bosco deve supportare sd molto capienti: almeno 32 gb.

Personalmente acquisto fototrappole che possono supportare sd di almeno 32 gb. I vecchi modelli che trovi in commercio a volte supportano solo sd da 8/16 gb.

Inizialmente acquistavo, per risparmiare qualche euro, solo sd da 16 gb, questo comportava una ridotta capacità di indipendenza della fototrappola nel bosco.

E’ veramente frustrante tornare dopo un mese dalle fototrappole, per verificare cosa hanno registrato, e accorgersi che è già una settimana che hanno smesso di riprendere gli animali, perché hanno raggiunto la capienza massima delle sd.

Infine pessime sd possono rallentare la velocità delle fototrappole nel registrare i video e a volte addirittura rovinare i file all’interno. Insomma se non vuoi brutte sorprese, valuta attentamente questo acquisto.

Personalmente uso solo le sandisk. A mio parere questa è la soluzione migliore con il giusto rapporto qualità/prezzo.

Leggi l’articolo completo sulle SD che ho scritto per te.

Il raggio di registrazione delle fototrappole o campo visivo

Altra caratteristica poco valutata, ma a mio parere fondamentale è il raggio di registrazione o campo visivo.

Il campo visivo può essere ristretto attorno ai 55/60°, oppure grandangolare ed arrivare a 120°.

Molti tecnici faunistici e biologi preferiscono le fototrappole con un campo di registrazione ristretto per avere riprese meno deformate dell’animale.

Personalmente preferisco le fototrappole grandangolari, perché sono ideali da posizionare nelle piccole radure e perché questa caratteristica riesce a ridurre i limiti dei sensori PIR che vedremo in seguito.

Molto dipende dal gusto personale, sicuramente le macchine grandangolari ti daranno l’impressione che il selvatico sia molto più lontano della realtà.

D’altro canto con le fototrappole normali il selvatico ti potrebbe sfuggire, in particolare se passa rasente la macchina.

A cosa serve il sensore PIR

Con il passare del tempo scoprirai che i sentieri degli animali, le pozze d’acqua e le piccole radure sono i luoghi più interessanti dove posizionare le fototrappole.

E a meno che non investirai molte centinaia di euro per acquistare una fototrappola ad elevate prestazioni, un problema cronico che avrai sarà il tempo di attivazione.

Tantissime fototrappole “vantano” o dicono di avere pochi decimi di secondo come tempo di attivazione, ma dubita fortemente da queste reclam pubblicitarie.

La realtà è che sono rare le fototrappole che hanno un tempo di attivazione inferiore al secondo, in particolare se costano meno di 150 euro.

Insomma il sensore PIR è uno dei tasti dolenti del nostro hobby, troppe volte la fotocamera da caccia si attiverà quando l’animale selvatico è già passato, lasciandoti con l’amaro in bocca e tanta frustrazione.

A volte si attiverà al passaggio del primo esemplare, ma riprenderà solo il secondo e l’eventuale terzo animale.

Su questo aspetto a meno di grande esperienza, l’unica cosa che puoi fare è testare la macchina e valutarla da solo, a casa, prima di posizionarla nel bosco.

Il software interno delle fototrappole

Altro tasto dolente che non ci è dato valutare prima dell’acquisto delle fototrappole è la qualità del software all’interno.

Sappi che ci sono difetti di software che bloccano le registrazioni video o le rovinano o che semplicemente non fanno andare la macchina.

L’unica cosa che si puoi fare è acquistare macchine con recensioni veritiere e verificate o macchine di marche blasonate o dove sei tranquillo di avere un’azienda italiana alla spalle come distributore/produttore con un’assistenza con i controfiocchi.

La qualità dei video e delle foto delle fototrappole

Su questo aspetto abbiamo qualche dato che ci può aiutare. In primis i MP dichiarati dal venditore, che purtroppo non sempre risultano essere veritieri, anche perché poi i pixel sono un pò un mito nel mondo fotografico.

La maggior parte delle macchine monta sensori da 5 MP e poi attraverso dei filtri di interpolazione arrivano ai famigerati 16/18/20 MP.

Macchine con un sensore di partenza da 5 MP sarebbero da evitare, come sarebbero da evitare fototrappole che hanno una risoluzione video inferiore a 1920 x 1080.

E’ altresi fondamentale il numero dei fotogrammi con cui sono realizzati i video. Sopra i 20 fotogrammi al secondo la qualità video inizia ad essere interessante.

Molto macchine in commercio hanno solo 12 o 15 fps, ciò comporta in particolare di notte, dei video poco nitidi.

Non dimentichiamoci questo aspetto, l’obiettivo di queste macchine è fare video e foto. Scegliamole in base alla qualità!

A questo link trovi tutte le recensioni di fototrappole utilizzare da me per almeno 3 mesi nei boschi. Trova quella giusta che fa al caso tuo!

Grazie per la lettura e buon fototrappolaggio.

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