La storia della Lupa Luna del WAC

La storia della lupa Luna

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Luna è una femmina di Lupo, cattaturata dai tecnici del Wolf Apennine Center per errore mentre si cercava di catturare un individuo maschio con un fenotipo anomalo.

Luna era ricoscibile per una formazione vicina alla coda e faceva parte di un nucleo familiare che il WAC aveva seguito per anni attraverso analisi genetiche, tracciature su neve, fototrappolaggio e wolf howling.

Lei e il suo compagno erano la coppia dominante e riproduttiva del branco “Sillara”.

Grazie al lavoro dei tecnici del Wac si era scoperto l’area di riproduzione e avevano accertato la riproduzione della coppia per 4 anni consecutivi.

Purtroppo il branco di Luna era stato vittima di bracconaggio, ma lei e il suo compagno erano passati indenni da questi atti malvagi.

Luna e il suo compagno sono riusciti a sopravvivere per molti anni, invecchiando insieme.

Al momento della cattura Luna ha dieci anni, il suo mantello è incanutito e denti molto consumati.

Viene liberata la stessa notte con in radiocollare gps.

I primi segnali del gps dimostrano che non si tratta più di un lupo territoriale.

Luna è sola.

Tende a evitare le aree che un tempo considerava “casa sua”, avvicinandosi a zone abitate da umani.

Probabilmente in questo modo limita la possibilità di incontrare altri lupi, questo fenomeno è definito “human shield (scudo umano).

419 giorni dopo il radiocollare segnala la morte di Luna.

La storia di Luna è una preziosa testimonianza dell’ultima fase della vita di un Lupo, un fenomeno molto raro in Italia a causa dell’elevata mortalità non naturale a cui la specie è sottoposta.

Grazie per la lettura e buon fototrappolaggio!

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