Articolo Mori Menchetti su coabitazione tassi volpi istrici e martora

Il condominio dei selvatici – la ricerca di Mori e Menchetti

Indice dell'articolo

Ho il piacere di intervistare il biologo Emiliano Mori su questa importante ricerca che ha portato avanti per 4 anni con il ricercatore Mattia Menchetti: “Living with roommates in a shared den“.

Cosa si intende per comunità di animali o den sharing?

Si tratta di una comunità di specie animali ovvero di un gruppo di specie che coesistono in una medesima area. Invece “den sharing” è la condivisione della medesima tana, anche tra specie diverse.

Martora, volpe rossa, tasso e istrice possono coesistere?

Si, perlomeno nei boschi dell’italia centrale.

Come può una preda condividere una serie di tane con suoi ipotetici predatori?

Beh per esempio non si può escludere che il medesimo ingresso di tana porti a camere interne diverse, abitate da diverse specie.

Andiamo per gradi. Chi ha partecipato al progetto di ricerca? E dove lo avete realizzato?

Io (Emiliano Mori) e il dottor Mattia Menchetti dell’Università di Firenze e Barcellona. Lo abbiamo realizzato sui Poggi di Prata, in provincia di Grosseto, in un’area che abbiamo gia’ molto esplorato in passato e che quindi conosciamo piuttosto bene.

Le tane che avete osservato e studiato dal 2015 al 2018 chi le ha scavate?

Difficile a dirsi, alcune di esse erano cavità naturali nel calcare cavernoso. Altre potrebbero essere state scavate attivamente sia dal tasso, sia dall’istrice, sia dalla volpe. Tutte queste specie sono capaci di scavare (la martora direi di no).

Che tipo di tana era? Ingresso multiplo e camera multipla? Come erano posizionate nel bosco?

Si è trattato soprattutto di tane a ingresso multiplo, che ci fa sospettare anche che fossero a camere multiple. Tutte erano collocate in boschi decidui a prevalenza di cerro, castagno e carpino bianco ad una pendenza compresa tra 35 e 45 gradi. Erano distanziata da un minimo di 300 metri a un massimo di 5 km in distanza lineare.

Che tipo di fototrappole avete usato?

Multipir 12 e ltl acorn.

Che risultati avete avuto?

Abbiamo osservato una sovrapposizione temporale piuttosto elevata tra le specie, tutte notturne, ad eccezione della martora, prevalentemente diurna.

Di fatto, c’è segregazione perché l’istrice, in quanto preda, evita la luna piena, quando la volpe è più attiva. Il tasso invece si muoveva senza nessuna considerazione della fase lunare in corso.

La convivenza tra carnivori qual’è stata? C’era competizione tra volpe e tasso?

Di fatto no. Volpe e tasso hanno un comportamento spaziale diverso e un’alimentazione piuttosto diversa. Nell’area di studio, la volpe è decisamente più carnivora.

La martora che ha differenze sostanziali con tasso e volpe come si comportava?

In prima istanza, la martora cerca di evitare le altre specie spostandosi prevalentemente di giorno. Trattandosi della specie più piccola come dimensioni, potrebbe risentire della competizione con la volpe.

Effettivamente, l’alimentazione di queste due specie è molto simile. La martora sembra anche evitare la volpe frequentando ambienti diversi, in prevalenza boschi vetusti, mentre la volpe è più generalista.

Gli istrici che tecniche avevano sviluppato per ridurre i rischi di essere predati?

La principale strategia di difesa dell’istrice è rappresentata dalla copertura di aculei. I predatori esperti difficilmente avvicinano questo roditore. In italia, l’istrice è predato occasionalmente dal lupo e dalla volpe, sui soggetti giovani.

Difficilmente insomma lupo e volpe attaccano un istrice adulto. Per contro, grandi felidi e iene possono uccidere istrici adulti in africa, dove l’istrice si sarebbe originato. Pertanto, anche in italia, l’istrice ha mantenuto l’evitamento della luna piena – confermato dal nostro studio – come strategia per ridurre la predazione.

Infine durante il periodo della riproduzione come si comportavano questi animali?

Gli istrici, che hanno un picco di riproduzione nel mese di febbraio, rappresentano l’unica specie “preda” della nostra comunita’. Proprio nei mesi coi picchi delle nascite, gli istrici allontanano i “coinquilini” probabilmente per difendere meglio la prole.

Grazie mille Emiliano per averci raccontato la vostra importante ricerca. Qui potete leggere l’articolo in inglese completo:

Grazie per la lettura e buon fototrappolaggio!

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