Nel 2020 è stato indetto il IV Concorso Nazionale di Fotovideotrappolaggio nell’ambito di una iniziativa aperta al pubblico, che ha visto la partecipazione di alcuni tra i più attivi ricercatori e tecnici impegnati nel campo del fototrappolaggio faunistico.
Il concorso nazionale è stato organizzato dall’associazione Onlus Canislupus Italia in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Grosseto, dalla nostra community sul fototrappolaggio natutalistico, con il patrocinio dell’Associazione Teriologica Italiana e grazie al sostegno dell’azienda Scubla e all’editore Il Piviere che hanno creduto e sostenuto questo concorso, mettendo in palio numerosi premi.
Le categorie in concorso erano tre:
- miglior fotografia,
- miglior video,
- miglior montaggio.
Primo classificato categoria montaggio:
Autore Arianna Dissegna, opera: “Prede e predatori”
Il video è stato realizzato all’interno del progetto di dottorato “Ricerca ed implementazione di un sistema di monitoraggio integrato della popolazione di lupo (Canis lupus L.) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”.
Le videotrappole sono state disposte uniformemente in tutto il territorio del Parco da dicembre 2018 a marzo 2019, con l’obiettivo di documentare i diversi branchi di lupo presenti. In questo caso una delle videotrappole ha documentato la predazione di una cerva, cogliendo per pochissimo l’esatto momento in cui un lupo da solo la afferra per il collo e la abbatte a terra.
Subito dopo il branco sopraggiunge da varie parti, iniziando a mangiare, mentre il lupo che l’aveva afferrata le spezza il collo, ponendo fine alla sofferenza della preda. Il mattino seguente, un gruppo di cervi annusa nel punto in cui la cerva è stata predata e rimane in allerta.
Secondo classificato categoria montaggio:
Autore Fabio Leoncini, opera: “La stagione dell’amore”.
Il montaggio è il risultato di svariate riprese acquisite nell’ambito di un progetto di tesi magistrale iniziato a maggio 2017 e conclusosi a febbraio 2019, il cui scopo era quello di conoscere e studiare tramite l’utilizzo di fototrappole la popolazione di ammotrago (Ammotragus lervia) presente nel Parco Naturale Regionale del Beigua in Liguria.
Le fototrappole sono state posizionate su tutto il versante sud dell’area protetta per raccogliere il maggior numero di dati quali-quantitativi sulla specie target. La selezione dei filmati è stata effettuata con lo scopo di descrivere le dinamiche riproduttive dell’ammotrago.
Durante il periodo degli amori i maschi si affiancano in direzioni opposte e tentano di costringere a terra il rivale, spingendolo verso il basso con collo e corna spingendosi con forza con il collo, una forma di combattimento tipica dei caprini più primitivi chiamata neck-fighting. La stagione degli accoppiamenti va da settembre a marzo e le femmine partoriscono poi in primavera.
Terzo classificato categoria montaggio:
Autore Tommaso Togni, opera: “femmina con cuccioli”
L’attività è parte di un progetto personale e in accordo con la struttura Forestale faunistica della Provincia di Trento in ordine all rilevazione , monitoraggio e controllo numerico della popolazione di orso bruno gravitante nella zona della catena montuosa Gazza-Paganella. Il montaggio è stato fatto con 2 video consecutivi accorciando il primo per rientrare nei limiti di durata prescritti.
Primo classificato categoria video:
Autore Fabio Leoncini, opera: Alieni in Liguria
La ripresa è stata effettuata nel febbraio 2019 nell’ambito di un progetto di tesi magistrale, il cui scopo era quello di conoscere e studiare tramite l’utilizzo di fototrappole la popolazione di ammotrago (Ammotragus lervia) presente nel Parco Naturale Regionale del Beigua in Liguria.
L’ammotrago è un ungulato di origine nordafricana introdotto in diverse parti del mondo principalmente per scopi venatori e presente in Italia dalla prima metà del ‘900.
Le fototrappole sono state posizionate sfruttando quando possibile alcune caratteristiche ambientali che massimizzassero le probabilità di riprendere la specie target. Le fonti d’acqua, in particolare, si sono rivelate un luogo di passaggio molto importante per il monitoraggio e lo studio della specie. L’esemplare fototrappolato è un maschio di almeno 4 anni intento a pulirsi e marcare il territorio raspando e sfregando vigorosamente la fronte sul terreno, rilasciando così tracce odorose.
Secondo classificato categoria video:
Autore Arianna Dissegna, opera: “una famiglia osservata”
Il video è stato realizzati all’interno del progetto di dottorato “Ricerca ed implementazione di un sistema di monitoraggio integrato della popolazione di lupo (Canis lupus L.) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”.
Le videotrappole sono state disposte uniformemente in tutto il territorio del Parco da dicembre 2019 e verranno tolte a fine marzo 2020, con l’obiettivo di documentare i diversi branchi di lupo presenti. Come succede praticamente sempre, non viene mai ripresa esclusivamente la specie target. In questo caso una delle videotrappole ha documentato una tenera scena: mamma di gatto selvatico con il proprio piccolo in atteggiamento affettuoso.
È interessante notare due cose: la prima è come la madre si sia accorta subito della videotrappola, forse perché messa in una zona del Parco pochissimo frequentata dall’uomo; la seconda cosa è che il mantello del piccolo non presenta esattamente le tipiche caratteristiche del gatto selvatico, mancando infatti sia della spessa banda scura sulla schiena che di evidenti anelli neri sulla coda.
Terzo classificato categoria video:
Autore Arianna Dissegna, opera: “un lupo risponde”
Il video è stato realizzati all’interno del progetto di dottorato “Ricerca ed implementazione di un sistema di monitoraggio integrato della popolazione di lupo (Canis lupus L.) nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”.
Le videotrappole sono state disposte uniformemente in tutto il territorio del Parco da dicembre 2018 a marzo 2019, con l’obiettivo di documentare i diversi branchi di lupo presenti.
In questo caso una delle videotrappole ha documentato una scena non utile ai fini di ricerca ma comunque bellissima: un lupo presso un punto di marcatura sente un altro lupo ululare e risponde, concedendo allo spettatore un minuto di vocalizzazioni disparate, dagli acuti guaiti al basso tono dell’ululato.
Primo classificato categoria foto:
Andrea Biondo, opera: “Gufo vs. capriolo”
Secondo classificato categoria foto:
Autore Tommaso Nuti, opera: “lupi chiantigiani”
La foto è stata scattata nel Gennaio 2020 su di un pascolo presso la mia abitazione. Il gran passaggio di animali selvatici che di notte attraversano il campo nei pressi di questo ulivo isolato mi ha suggerito l’idea di preparare un set fotografico con lo scopo di immortalare oltre alla fauna di passaggio, il cielo stellato e la mia casa sullo sfondo.
L’emozione è stata immensa quando dopo alcune notti sono riuscito a fotografare 3 lupi, vecchie conoscenze che ahimè ogni tanto, soprattutto in quel periodo segnato dai parti degli agnelli vengono a trovare il mio vicino e amico pastore.
Terzo classificato categoria foto:
Sauro Giannerini, opera: “Averla piccola in periodo riproduttivo”
La foto è stata scattata nell’ambito di un progetto di ricerca sull’Averla piccola, specie inserita in Allegato 1 della Direttiva Uccelli – EU2009/147/CE. Lo studio è stato condotto dall’Oasi Dynamo (PT) in accordo con il centro nazionale di Inanellamento (ISPRA), in un’area destinata a prato permanente ad inerbimento spontaneo situata a 1.100 m s.l.m.
Lo scopo è quello di analizzare la distribuzione spaziale e la dieta della specie durante in periodo riproduttivo. Al fine di non creare disturbo agli individui e al contempo fornire un punto di vantaggio da utilizzare per la caccia, è stato ideato l’utilizzo di un posatoio artificiale abbinato ad una fototrappola.
Sulla base di un campione di oltre 3.000 foto, dopo il primo anno di indagine è stato dimostrato che il posatoio viene utilizzato, sia per la caccia che per lo svezzamento dei nidiacei involati.
I premi in palio per ogni categoria:
Secondo premio Secondo premio
Terzo premio Terzo premio
Grazie a gli sponsor!
Scubla è il nome della nostra famiglia e siamo un’azienda orgogliosamente italiana.
Siamo in attività dal 1978 con una conduzione di successo, flessibile e proiettata al futuro. La nostra azienda è composta da un gruppo di tecnici con esperienze multidisciplinari, dalla biologia, all’ingegneria, all’elettromeccanica, alla gestione faunistica e alle scienze della produzione animale.Il Piviere, dal 2008 è attiva nell’editoria specializzata, l’ideazione e produzione di filmati e documentari; la realizzazione di consulenze, monitoraggi, censimenti e ricerche soprattutto in campo faunistico; la collaborazione con parchi ed enti preposti alla salvaguardia territoriale; l’organizzazione di eventi, convegni, workshop e manifestazioni sulla conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio e dell’ambiente.
Grazie per la lettura e buon fototrappolaggio!